sabato 17 settembre 2011

Elsie The Horrible Crowes (SideOneDummy 2011)











“I was a man of great sympathy when I loved you baby/ But tonight all my sympathy is gone
Istruzioni per l'uso: prendete la vostra copia in vinile di questo album, fatelo girare sul piatto lasciando che la musica si diffonda nell'ambiente, prodigatevi di aver abbassato per bene le luci e di aver a portata di mano le sigarette ed un buon rum invecchiato e dal  sapore forte. Ecco ora siete pronti per immergervi nell'ascolto di Elsie, il primo lavoro degli Horrible Crowes.
A molti questo monicker potrà dire meno di zero, ma dietro questo bizzarro nome si cela la figura di Brian Fallon, non solo mente dei The Gaslight Anthem, ma anche uno dei migliori songwriter in circolazione. Ad accompagnarlo in questa avventura "quasi" solista, l'amico di lunga data e roadie dei TGA Ian Perkins che si cimenta con chitarre, percussioni ed Hammond.
Dopo aver dato le fondamentali nozioni tecniche, immergiamoci in questo lavoro davvero affascinante e ricco di spunti, un disco pensato a lungo, lontano dai soliti side-project che nascono dalle sbronze tra compagni di tour, ma che viene concepito come tributo alle atmosfere noir e decadenti di Lou Reed, Tom Waits, Nick Cave, Dylan,Mark Lanegan e lo Springsteen più cupo e solitario.
Ma Fallon ha una grande arma da giocare: la sua incredibile capacità di comporre canzoni  vere, di tramutare in parole esperienze reali che ha passato sulla propria pelle. E viene da pensare quanto abbia da dire, nonostante la sua giovane età. E vien da pensare come il suo songwriting sia cosi maturo e profondo, cosi vibrante e sincero tanto da far smuovere il Boss in persona per passargli il testimone di "storyteller" americano.
Questo non è un disco da singoli episodi ( nonostante il primo estratto,la "springsteeniana" Behold the Hurricane" sia un pò più easy listening), ma è un lungo viaggio dove Fallon mette a nudo se stesso e racconta il suo personale vortice tra amori infranti, dipendenze ed una vita da strada percorsa chilometro dopo chilometro, fino alla redenzione finale, ad una ritrovata fede in qualcosa di superiore che lo ha rimesso in carreggiata.
La sua voce, a volte cupa, a volte sgraziata e spezzata dalla disperazione è forse lo strumento migliore di tutto l'album, il vero termometro degli umori sviscerati canzone dopo canzone. Andate ad ascoltarvi  Go Tell Everybody o Cherry Blossom e sentirete i vostri timpani lacerarsi mentre aleggia nell'aria il fantasma di Tom Waits. Poi fatevi medicare da Black Betty and The Moon e Blood Loss e godetevi l'ultimo tiro di sigaretta sulle note di I Believe that Jesus Brought Us Togheter, ecco li capirete che che Elsie lascia il segno e sconvolge le emozioni.
Certo i fans dei Gaslight Anthem non troveranno il (punk) rock dei loro beniamini, ma in questo album c'è molto più rock che in altri luoghi dove viene cosi facilmente sbandierato. Qui c'è un attitudine vera ed onesta che vi affascinerà se solo avrete voglia di andare sino in fondo!
www.thehorriblecrowes.net
thehorriblecrowes.blogspot.com
www.cassettesinthemailbox.blogspot.com ( è il blog personale di Brian Fallon)

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